giovedì 13 settembre 2012

Delitti e misteri (1)

Due fatti accaduti nell'ultima settimana mi hanno colpito particolarmente, tanto per le loro tragiche conseguenze quanto per i contorni ancora poco chiari che li hanno caratterizzati.
Oggi parlerò del primo, la sparatoria avvenuta in Alta Savoia in cui hanno perso la vita quattro persone e dove due bambine sono miracolosamente scampate alla strage; Saad al-Hilli, sua moglie Iqbal e un'anziana donna con passaporto svedese (la madre dell'uomo, si scoprirà in seguito) sono stati freddati mentre erano a bordo della loro BMW, insieme alle due bambine (figlie della coppia); Sylvain Mollier, un ciclista francese, la quarta vittima, è stato probabilmente ucciso per aver fatalmente assistito alla scena. La sorella più grande (8 anni) è stata ferita nella sparatoria, mentre la più piccola (4) è stata ritrovata dai soccorritori diverse ore dopo, nascosta immobile sotto i cadaveri dei suoi genitori. Le modalità delle uccisioni fanno pensare all'azione di un gruppo di killer professionisti, che aveva come obiettivo l'eliminazione di una persona ben precisa: tre delle vittime recano segni di fori di proiettile nel mezzo della fronte (http://www.mirror.co.uk/news/uk-news/french-alps-shooting-victims-executed-1307822), come in una spietata esecuzione. Gli investigatori hanno così iniziato a setacciare il passato della vita del capofamiglia, ingegnere di origine irachene migrato nel Regno Unito negli anni '70. Si è dapprima ipotizzata una vendetta familiare per motivi di eredità, ma il fratello ha smentito. In seguito, si sono ipotizzati legami dell'ingegnere con vari laboratori britannici specializzati in ricerche top-secret su materiali radioattivi (http://www.mirror.co.uk/news/uk-news/french-alps-shooting-nuclear-link-1314562), prefigurando inquietanti scenari da intrigo internazionale. Addirittura nella casa di al-Hilli, durante le perquisizioni, sono stati ritrovati, a detta degli agenti, dei non meglio specificati "oggetti pericolosi" che hanno richiesto l'intervento degli artificieri. Se questo scenario da spy-story si rivelasse corretto, credo che difficilmente si riusciranno ad identificare ed arrestare gli autori materiali degli omicidi (le bambine, comprensibilmente sotto shock, potrebbero fornire solo testimonianze frammentarie), ma quantomeno si dovrebbe cercare di ricostruire il "passo falso", se c'è stato, dell'ingegnere, qualcosa di cui era venuto a conoscenza, o che aveva fatto o visto, che ha portato alla sua morte, e all'identificazione dei mandanti di questa terribile strage. Si sono ipotizzati legami con la vicenda del nucleare iraniano, ma credo sia ancora prematuro trarre questo genere di conclusioni.

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